Il cittadino si ribella

locandina-cittadino-si-ribellaOggi è il 25/04/2020 e seppure si sia ancora nel bel mezzo di una pandemia dal carattere mutevole ma costante, nessuno e dico nessuno (Larussa compreso) metterà un bavaglio al nostro cuore e alla nostra bocca: Oggi e sempre RESISTENZA!

La liberazione dal nazifascismo in Italia sancisce la fine di un mondo e apre le porte ad un altro mondo che da settantacinque anni lotta per non rivivere mai più quell’orrore, ma purtroppo tutti sappiamo che l’uomo per natura tende a dimenticare e quindi è sempre doveroso rimembrarlo in maniera veemente per far si che le parole: pace, uguaglianza e diritti umani possano ancora avere un senso reale e non utopistico.

L’ incipit era doveroso in una giornata del genere, ancor di più per me che in questi giorni ho rivisto per l’ ennesima volta (un numero che non esiste) uno dei polizieschi italiani più significativi degli anni ’70 (precisamente 1974); ebbene si miei cari lettori sto parlando di: “Il Cittadino si ribella”, di Enzo G. Castellari..(questo è il momento di vedere Quentin Tarantino sbavare).

La storia dell’ ingegnere che si ribella alla mala italiana, nella fattispecie quella di Genova, resta immemore nel panorama italiano e mondiale del cinema di genere poliziesco, quell’ingegnere aveva un nome e un cognome: Carlo Antonelli interpretato dal tira paccheri per eccellenza di quegli anni: Frank Black…Franco Nero.

Il film racchiude in sè tutto quel filone di: rapine, sequestri, racket e soprattutto la palese inefficienza della polizia in quegli anni, totalmente allo sbando che ancora più di oggi sembrava inerme nei confronti di una criminalità che diventava sempre più organizzata e spietata.

La rabbia di baffo d’oro Nero scatta precipuamente dopo una rapina in banca, dove lui è l’ unico che prova a difendersi dai malviventi, ma dopo aver visto la morte e in faccia il nostro caro ingegnere che fa? Invece di dimenticare e andare avanti, dopo averne dette quattro ma anche cinque al capo degli sbirri interpretato da Renzo Palmer, dicevo invece di rimuovere quel momento di paura, lui torna a casa e prende una cornice che ha al suo interno una pagina di un giornale del periodo di guerra, su questa pagine ci era scritto in un grassetto come si deve (non questo dei pc): ITALIANI RIBELLATEVI! Quella è stata una delle più belle micce innescate di sempre nel cinema, non sei più seduto sul divano bensì con lui a combattere.

Castellari oltre ad essere un ottimo regista, cruento e spietato al punto giusto, è uno di quei cineasti che sceglie accuratamente le musiche, infatti sceglie i Fratelli De Angelis che sono il cuore pulsante e vibrante di tutto il film, incalzano senza tregua partecipando attivamente a tutte le vicende del film, sono oggettivamente il quid che rende il “Cittadino” un vero e proprio capolavoro del genere.

Questo è uno di quei film dove io potrei scrivere per ore, perchè racchiude tutta quella rabbia delle persone nei confronti dei torti subiti per anni, quei torti che restano sempre impunti e malcelati, dove le persone comuni devono ubbidire e basta perchè l’alternativa è rischiare la vita, essere soli contro il mondo avverso, allora la maggior parte delle volte cosa fare se non fare niente, nulla,,zitto e mosca e continuare, poichè sostituirsi alla legge è reato, diventi giustiziere  e decidi che sei l’unico in grado di difendere se stesso, ma se abbassi la testa cosa succede? Come dice Franco Nero: “Se non reagisco non sarei più in grado di rispettare me stesso“,anche oggi il cane si è morso la coda.

Ribellarsi alle angherie e ai soprusi è un dovere e chi lo dimentica è complice…Buona visione Pueblo!

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